lunedì 12 marzo 2012

Pubblichiamo le foto del terzo incontro dell'iniziativa "Sui passi del Venerabile Luigi Novarese" che ieri abbiamo presentato nella parrocchia di Santa Maria Assunta in Biccari (Fg)

sabato 10 marzo 2012

"SUI PASSI DEL VENERABILE LUIGI NOVARESE..."

Carissimi amici e fratelli del CVS, pubblichiamo il programma del terzo incontro mensile dell'iniziativa dal titolo "SUI PASSI DEL VENERABILE LUIGI NOVARESE". Per il terzo incontro saremo ospiti domani 11 marzo (terza domenica di Quaresima) nella parrocchia Santa Maria Assunta in Biccari(Fg)una delle trentarè parrocchie della diocesi. Programma: Ore 18,00: Santo Rosario meditato con i pensieri del nostro Fondatore. Ore 18,30: Santa Messa presieduta -dall'assistente diocesano- durante la quale tre simpatizzanti del gruppo parrocchiale di Biccari faranno la loro adesione. Vi invitiamo tutti a non mancare a questo appuntamento di grazia, col quale ci prepariamo sempre intensamente alla Beatificazione del nostro Padre Fondatore.

mercoledì 7 marzo 2012

NECESSITA' DELLA RIPARAZIONE

Venerabile Mons. Luigi Novarese L’Ancora: n. 6/7 - giugno/luglio 1981
Il richiamo dell'Immacolata alla necessità ed all'impegno personale alla penitenza rjivolta alla piccola Bernardetta Soubirous ed ai tre Pastorelli di Fatima, dopo il doloroso evento del 13 maggio scorso del gravissimo attentato al S. Padre che ha toccato il Cuore di tutta a cristianità, riveste una particolare responsabilità ed urgenza di applicazione. Per illustrare il punto importante della necessità della penitenza nel Messaggio messianico che investe l'impegno personale alla santità e 1'efficacia dell'evangelizzazione, con gioia e riconoscenza la nostra Direzione ha accolto il dono del Rev. Padre Giovanni Costa s.j. del volume da lui con tanta sapiente esperienza scritto “ Riparazione fantasia o realtà?” Il volume è stato da noi pubblicato proprio in questi giorni e totalmente rientra nel tema che sto trattando in questo articolo. Il periodo poi del Pellegrinaggio Sacerdotale a Lourdes nella vita del Centro Volontari della Sofferenza è un periodo forte in cui tutti siamo invitati a fare un serio esame sulla reale penitenza - morale e fisica - che ciascuno di noi si è proposto di compiere e in realtà compie per la propria santificazione e per una più forte e più rapida ripresa per la vita della Chiesa. Il volume di Padre Costa che oggi il Centro presenta a tutti i propri iscritti vuole essere - come in realtà lo è - un validissimo strumento di lavoro e di chiarificazione a tale riguardo. Non si tratta quindi di presentare un volume, ma di caldamente suggerire un mezzo pratico ed efficace per prendere coscienza della personale e collettiva responsabilità alla vita penitenziale. L’esimio Autore, del resto, non dubita di affermare che “ la dottrina della riparazione, perché sia valida, dovrà scendere dal livello teorico e trovare conferma nella sua applicazione “. Santa Margherita Maria Alacoque e numerosissime altre anime annoverate nel catalogo del Santi, o viventi con il loro entusiasmo giovanile attorno a noi, confermano che la creatura con gioia si unisce al divin Redentore per continuare e completare nel tempo il piano della riparazione che redime, salva, santifica. Non è forse questa la testimonianza quotidiana di migliaia di ammalati che comprendono e vivono nel Centro Volontari della Sofferenza la Sapienza della Croce ? Masochismo? Ma No! E' scoperta ed approfondimento del Piano della Salvezza, vissuto con Cristo, in tutte le sue dimensioni. Paolo VI, a suo tempo, non ha dubitato di ammonire: “ una parola, estremamente severa, ma in fondo estremamente confortante, una parola di Gesù batte oggi alla porta della nostra coscienza ed è questa: se non farete penitenza, voi perirete tutti allo stesso modo “, (Lc13,5) (11.2. 1970). Ciò che inonda poi il nostro cuore della più profonda gioia e ci anima a camminare senza stancarci mai nella via della riparazione è la meravigliosa realtà del Corpo Mistico: “ Il nostro Salvatore, governando da se stesso la Chiesa in modo invisibile, vuole essere aiutato dalle membra del Suo Corpo Mistico nell'esecuzione dell'opera della Redenzione “, (Mistici Corporis, 42). Ma la riparazione riguarda soltanto un determinato periodo della storia presente o passata? E' una domanda che si impone. Ogni membro, quindi del Corpo Mistico, in forza della sua soprannaturale unione con Gesù Cristo è tenuto a vivere l'idealità e la missione del Capo, cui è congiunto, ben comprendendo che il vocabolo “ Capo “ non sta ad indicare un condottiero, o il capo di un popolo, ma la testa, il capo del corpo, che impegna tutto l'organismo in una sola direttiva. Gesù Cristo, Capo del Corpo Mistico, impegna tutte le membra a sentire con Lui e come Lui, vivendo nel tempo le sue dimensioni di carità. Con molta precisione risponde P. Costa: “ il crescendo dell'impegno di riparazione non sarebbe esatto attribuirlo soltanto alla tendenza di copiare e riprodurre qualcosa di bello accaduto nel passato, ma dobbiamo vederci l'azione dello Spirito Santo che guida la crescita quantitativa, ma soprattutto qualitativa della Chiesa per farla arrivare (Ef 4,13) allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo “. E questo perché “ l’uomo, secondo le leggi della nature, è condannato a morte; l’uomo che vive nella prospettiva dell'annientamento del suo corpo, quest'uomo esiste in pari tempo nella prospettiva della vita future ed è chiamato alla glorla” (Giovanni Paolo II 1 XI.1978). La morte in se stessa è stata vinta, me resta nella sue realtà penitenziale, che va santificata, diventando, in unione a Gesù Cristo, mezzo di riscatto e di santificazione. La via della riparazione che porta alla vita soprannaturale ed eterna, reale come quella che ora viviamo, “ per forza " passa per il venerdì santo. Passa attraverso la Croce. Per questo “ la Chiesa la circonderà con il corpo della sua viva comunità, la circonderà con la fede degli uomini, con la loro speranza e con il foro amore. La Chiesa porterà con Cristo la croce attraverso le generazioni. Renderà testimonianza ad essa. Ad essa attingerà la vita. Della croce crescerà con quella misteriosa crescita dello Spirito, che nella croce ha il suo inizio. La Chiesa crescerà dalla croce come il corpo misterioso-mistico, di Cristo, completando la croce “ (Giovanni Paolo II, 30.3.1980). Oggi nella visione di Giacinta di Fatima, la quale aveva visto il Papa con il vestito macchiato di sangue, abbiamo constatato che anche il Vicario di Cristo è unito più che mai alle membra doloranti del Corpo Mistico per 1'espansione della Chiesa e per la purificazione di tante membra cristiane, che di cristiano hanno soltanto il nome, nella consapevolezza della validità sempre attuale del principio Paolino, “ senza effusione di sangue, non c'è remissione “. Me resta il dolore per certi oltraggi e sacrilegi che fanno male e profondamente offendono i nostri sentimenti di fedeli e proprio perché fanno male ed offendono i nostri sentimenti più profondi di fedeli, esigono e richiedono vera e profonda riparazione.

lunedì 5 marzo 2012

LE VIE DEL SIGNORE

Venerabile Mons. Luigi Novarese (L’Ancora: n. 7 - luglio 1963) Edificati e profondamente addolorati, abbiamo seguito gli ultimi giorni del « Papa buono », Giovanni XXIII, che è passato accanto a noi, proprio come il Divin Maestro, facendo del bene. L’umanità attratta per così rara bontà, quasi tratteneva il respiro in quei giorni strazianti di agonia, mentre migliaia di figli, in piazza S. Pietro, in orazione, vegliavano in preghiera senza sosta accanto al Padre. Giorni di smarrimento seguirono i giorni di lutto; giorni di preghiera e di fiducia incrollabile nelle parole del Signore, “ i cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai “. Lo Spirito Santo sarebbe intervenuto; lo Spirito Santo aveva già dinanzi a Sè l’eletto, preparato attraverso le cause seconde per essere il Vicario visibile del Cristo. Gli uomini docili alla divina grazia elessero infatti quello che « in Domino » credevano il più adatto a reggere la Chiesa Santa di Dio. Paolo VI risultò l’eletto del Signore. Inutile dire la gioia del popolo intero. La Sua lunga e silenziosa preparazione al supremo soglio di Pietro è nota a tutti. Il Suo raro intuito e la Sua fine e delicata capacità umana e sacerdotale di far presa sul cuore degli uomini, è stata sperimentata da molti. La successione del Vicario di Cristo avveniva nel momento della preparazione del nostro pellegrinaggio sacerdotale a Lourdes; avvenimento questo che già altre volte ci aveva fatto sentire vicino il cuore del Papa. Paolo VI però già conosceva l’apostolato del Centro Volontari della Sofferenza, già era al corrente dei pellegrinaggi sacerdotali a Lourdes e questo non per sentito dire, ma per avere direttamente ed efficacemente partecipato alle prime pietre dell’apostolato, ottenendo proprio da Pio XII i primi appoggi tanto per l’apostolato dei volontari della Sofferenza, quanto per il pellegrinaggio dei sacerdoti ammalati a Lourdes. Fu proprio l’allora Sua Eccellenza Montini, Sostituto della Segreteria di Stato a rispondermi che vedeva bene un apostolato tra i sofferenti, nelle linee che sono rimaste immutate fin dal nascere. Fu ancora Sua Eccellenza Mons. Montini a presentarmi a Pio XII a Castel Gandolfo in occasione del primo Messaggio Pontificio agli ammalati. Ed è stato quello il primo incontro con il Pastore Angelico: — Ecco Don Novarese, che si interessa degli ammalati, disse Mons. Montini. Ed il Papa:— So quanto fa tra gli ammalati, sono contento, continui, benedico. Da allora, quanto lavoro! La benedizione del Pastore Supremo era la nostra forza. Il settore della Radio trasmissione dal Vaticano, « Quarto d’Ora della Serenità » porta la Sua impronta, non solo nella concessione, ma nella stessa pratica impostazione di una trasmissione che fu la prima a distaccarsi dall’unica emissione, diffondere la voce del Papa nel mondo. Era la carità del Papa che scendeva accanto ad ogni ammalato, e, attraverso le Sue disposizioni, leniva i dolori di tanti Suoi figli e diceva una parola di conforto. Anche la nostra rivista porta l’espressione della premura dell’allora Sostituto della Segreteria di Stato, Mons. Montini e della carità di Pio XII. La Benedizione Apostolica che venne pubblicata fin dal 2° numero della nostra rivista ben dice la presenza del Vicario di Cristo anche in questo settore. Tutto quello che si è svolto nell’Apostolato, tutto è passato sotto lo sguardo prudente e profondamente sacerdotale di Sua Eccellenza Mons. Montini e da Lui tutto è passato all’esame del Papa. I passi, uno dopo l’altro ci hanno introdotti nella strada che ora stiamo percorrendo, sorretti dall’aiuto di chi con tanto amore ci aveva sostenuti.- «Dica agli ammalati di pregare per me» — così Paolo VI, mi disse proprio lo stesso giorno della Sua elevazione al Pontificato. « Ne sia certo, Beatissimo Padre », gli risposi con tutto lo slancio del mio cuore e con la più grande gratitudine, fin da quel momento, in cui mi trovavo in ginocchio ai Suoi Piedi con le mie mani nelle Sue ho posto a disposizione del Vicario di Cristo le preghiere e le sofferenze di tutti gli ammalati del Centro. Come sono grandi le vie del Signore! Colui che ha guidato i nostri passi nella vita della Chiesa oggi è il nostro padre, pastore, maestro, guida indefettibile. So, che non è necessario raccomandarvi di pregare per il Papa. Avremmo pregato per qualsiasi Papa, anche se non l’avessimo mai conosciuto prima, ma quando in Lui vediamo Colui che ci ha sostenuti dal nostro nascere, la nostra preghiera diventa più calda, viva, riconoscente, incessante. Avanti, adunque, ammalati carissimi, nel nostro apostolato! Il mondo ha tanto bisogno di noi! La sofferenza, santificata dalla grazia sarà il mezzo migliore per attirare dal Cielo le più elette grazie sull’umanità.